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Anno II

Fine

Anno II Numero IV

Tutto cominciò da una riunione redazionale: dovevamo vederci alle nove e mezzo di sera, come sempre in casetta universitaria di Anna, a via Sedile di Porto, in pieno centro storico a Napoli.
Era il 9 marzo, e quella riunione non la facemmo: il giorno dopo non avremmo potuto più fare proprio nessuna riunione.
L’idea di formare un nuovo numero partendo dall’isolamento domiciliare dovuto ad una situazione unica nella storia venne a Ciro, insieme al titolo: Fine.
«Cirù ma siamo proprio sicuri di questo titolo?» dissi io, come sempre un po’ ipercritico.
Il quarto tassello del gruppo, Gabriele, al suo primo numero da redattore de L’Elzeviro, mi rispose proprio così: «No no Vincé, Fine è proprio il titolo giusto: pensa alla polisemia, Fine vuol dire sia ‘termine’ sia ‘obiettivo’». È questa la duplice accezione del titolo, e dell’intero numero.
L’arco cronologico in cui sono nati i testi che leggerete è difatti volto alla fine, al termine, e allo stesso tempo per le persone che li hanno scritti, la scrittura è stato un fine da raggiungere, una risposta sudata da dover dare alla noia e all’immobilità apparente di questo tempo.

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INDICE


  • Editoriale di Vincenzo Borriello

  • Commemorazione grata ad Aldo Masullo di Flavia Ferrigno

  • Articolo 602 di Tommaso Aramaico⠀
  • Massima Serie di Marco Cutillo
  • Gustave D’Antoine di Gloria Riggio
  • La mosca di Anna Battista

  • Giorno primo di Ciro Terlizzo
  • Passano cicliche tutte le date di Francesca Calloni
  • Frammento; Chiuse le serrande di Armando Gioia ⠀
  • [PG33-119] di Federico Isonni
  • Pensi di dire, lo pensi chiuso sul retro di Luca Crastolla
  • Metamorphosis di Giovanni Giordano
  • Prima di tornare alla vita meccanica di Lucia Tradii
  • Fermarsi; Turno di notte di Sara Comuzzo
  • 24 Marzo; Riprenderà la vita di Vittoria Vairo

  • Bigliettini dal fronte domestico


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